
Ogni sera, a casa mia, mentre finisco di sistemare la cucina il primogenito dalla sala grida “Blo, comincia”
Io e lui seduti sul divano rosso, tra un gatto e l’altro, guardiamo due episodi di Attack on Titan, manga giapponese di enorme successo dove uno sparuto gruppo di esseri umani combatte contro una nutrita compagine di giganti per sopravvivere.
Lo si guarda, perché il mondo degli adolescenti è imperscrutabile e coartato, ché quando si apre una crepa bisogna gustarsi la luce.
Finché non arriva il monito della mezzana “mamma, ti sto aspettando”, quattro parole che celano tragiche ritorsioni.
E allora vai nel tuo letto -perché lei lì dimora nel tempo libero, per vedere YouTube o occuparsi della skin routine.
E allora guardi tutorial sull’ultimo modello di piegaciglia o il pennello più giusto per stendere il countouring. Non capisci, ma abbozzi, con una tecnica perfezionata negli anni di ascolto passivo.
Finché la piccola non reclama la sua quota rosa di mamma, e allora strette nel suo letto, ma girate al contrario coi piedi sul cuscino, ammiriamo improbabili ricette di grassi saturi fritti nello strutto e conditi con la panna e ripieni di mascarpone.
Finché non arriva l’ora di dormire.
Che, dopo tutto questo ambaradan, non arriva prima di mezzanotte.
È molto bello che tu sia reclamata da ciascuno dei tuoi figli x fare qlcosa insieme. È molto bello finché dura!
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Sì, hai ragione. Fingo di lamentarmi ma è un tempo prezioso. E so che non durerà per sempre 😉
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