È tutto sotto controllo, tranqui, come direbbe il primogenito.
Partire all’alba da casa per affrontare la tangenziale che è perennemente all’ora di punta, ché quando lavori a un passo da una famosa Certosa la strada è lunga.
Tornare di corsa nel primo pomeriggio per raggruppare la figliolanza.
Direzione: dentista.
Obiettivo: far sistemare cinque carie disseminate nelle bocche dei figli maggiori.
Speranza: uscirne viva e con qualche euro ancora sul conto corrente.
Arrivare di corsa allo studio, dopo la ricerca di un parcheggio che nulla aveva da invidiare alla ricerca di Nemo.
Scoprire che l’appuntamento è sì martedì ma non questo, la settimana prossima.
Riportare la figliolanza lamentosa e molesta a casa, correre al supermercato ad acquistare generi di prima necessità come pane, latte e strisce depilatorie per la mezzana.
Rincasare nuovamente con la prospettiva di dover accompagnare -e poi recuperare- il grande all’allenamento serale, quando l’unico impulso vitale rimasto sarebbe quello di infilarsi il pigiama.
Trascinarsi a buttare il sacco della plastica, tornare in casa e accorgersi di aver buttato la spesa con le preziose strisce depilatorie, contenute in un sacchetto giallo proprio come quello appena gettato.
In preda allo sconforto, per cena scaldare le polpette dell’ikea e null’altro.
Ma è tutto sotto controllo, tranqui.