
Domenica ci sarà la prima gara della stagione in trasferta.
Ginnastica acrobatica, specialità della piccola.
Controlliamo di avere tutto pronto, dove tutto sta per poche semplici cose. Nessun attrezzo se non il proprio corpo, pronto a volteggiare sul track e volare dal trampolino.
Quindi retina, elastico e forcine per uno chignon perfetto -che noi cementeremo col mastice, stante la materna incapacità di pettinare le figlie-, e body da gara.
Il body da gara.
Che, misteriosamente, è scomparso da casa a due giorni dalla gara.
Sgrido la piccola.
Senza body regolamentare, niente gara. Col body vecchio, penalità per la squadra.
Mi offro di andare a comprarne uno nuovo ovunque -li fa la sarta, non si può- di cucirlo con le mie mani -ovvero avvolgere la piccola nella carta stagnola, in fondo il body è argentato- di corrompere la giuria per non avere la penalità.
Niente.
Sgrido la piccola.
Nel tardo pomeriggio il body riemerge, dove non doveva essere, ma fa niente. Giubilo e gaudio, abbracci come ai mondiali dell’ottantadue.
Sgrido la piccola, ci ha fatto passare ore di terrore.
Il body sembra meno argentato del necessario, anzi decisamente nero.
“Mamma, non lo hai lavato in lavatrice, vero? Le istruzioni erano chiarissime: lavaggio a mano e acqua fredda”
Se esistono penalità anche per le madri, oggi ne ho collezionate qualcuna.
Nessuno è perfetto. Nemmeno le mamme. 🥰
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