
È l’estate della lunga quarantena del primogenito. Delle partite a scala quaranta con doppia mascherina, guanti e disinfettante, sul terrazzo.
Dei pasti pronti e le videochiamate di conforto.
È l’estate dello sbocciare della mezzana, cresciuta in grazia e bellezza come la bella addormentata, ed è stato davvero un risveglio dall’iperuranio.
Amici, pensieri, esperienze nuove, lavoretti, sempre fuori, ché dentro si sta stretti.
È l’estate dell’ingresso in adolescenza della piccola, che al posto del sorriso ha un muso lungo, risponde sollevando le spalle pigra, non nasconde il fastidio di stare con noi grandi e osserva sgomenta l’allontanarsi nel mondo dell’adorata sorella.
È l’estate di una guarigione, del ritorno e dei progetti.
È l’estate di una vacanza insolita, che comincia oggi, a Bolzano.
Speriamo nell’arrivo di un tampone negativo!
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