Cara maestra S,
Sono la mamma della piccola.
No, stia tranquilla, non le scrivo per i compiti delle vacanze, quelli li abbiamo fatti imbrogliando solo su un paio di pagine. Non scrivo nemmeno per le operazioni in colonna dal lunedì al martedì, quando in mezzo c’è rientro. La piccola ci mette dieci minuti, non mi pare una tragedia. Non scrivo neanche per il metodo che usate per insegnare le tabelline o il corsivo, perché saper scrivere e contare non fa di me un’esperta di didattica infantile. Ammetto che le poesie da imparare a memoria la domenica mi gettano nello sconforto, ma non perché io abbia in mente chissà quale attività pedagogica altra da proporre, eh. Vorrei solo riposarmi.
Non scrivo per la destinazione della gita, ché alla fine è il problema minore, quando l’entusiasmo si accende per il pullman a due piani.
No davvero, non mi devo lamentare. Anzi. Oggi sul gruppo whatsapp della terza ho letto una bellissima notizia. Ecco, del gruppo sì, avrei qualcosa da ridire ma lei e la scuola non avete colpe, naturalmente. Non è certo una vostra responsabilità se la mamma di Arturo scrive preoccupata che è tornato a casa senza la matita celeste, o se il papà di Chantal non capisce quello che c’è scritto sul diario di Hello Kitty. Ma la notizia di oggi è proprio bella. Siamo tutti felici che lei aspetti un bambino, anche se non riuscirà a terminare l’anno con la nostra classe. E adesso sì che scrivo per lamentarmi, cara maestra S. Perché lei non sa cosa rappresenta questa novità per noi. La piccola non viene a scuola perché le piace. Non si alza all’alba perché è un obbligo. Non studia a memoria le poesie perché è scritto sul diario. La mia piccola fa tutto questo e tutto il resto perché sa che la mattina, scesa dallo scuolabus, troverà lei. Che è gentile, accogliente, preparata e sorridente ed è pure nata il suo stesso giorno. Che riesce a trasformare le bizze in sorrisi, il lamento in attenzione, lo sbaglio in opportunità. Perché la piccola ci tiene tanto a fare bella figura con la sua maestra S, più di quanto le importi sfigurare con noi. E, mi creda, la bambina fa una selezione all’ingresso nella sua vita che neanche la discoteca più alla moda.
Allora auguri, cara maestra S, per la sua maternità. Che sia un periodo magico. Ma torni presto tra noi, che una piccola l’aspetta.
Barbara, la mamma
Che bella dichiarazione d’amore. …
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Se la merita 🙂
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